Il ministro della Pubblica Amministrazione, Giulia Bongiorno si accinge a incontrare i rappresentanti dei dipendenti pubblici venerdì prossimo 27 luglio. Molte aspettative ripongono i sindacati in questa prima riunione, dove si augurano di condividere un’agenda con la titolare della Funzione pubblica. La convocazione ufficiale non è ancora arrivata ma l’incontro viene dato per certo dai diretti interessati.
Franco Martini, segretario confederale della Cgil, ha affermato: “Siamo disponibili a discutere nel merito di norme e strumenti di verifica per il pieno rispetto degli impegni assunti dal precedente governo, in particolare in materia di contrattazione, in coerenza con l’accordo del 30 novembre 2016 dal quale sono partiti i rinnovi contrattuali della stagione che si è appena conclusa e con il quale guarderemo ai prossimi contratti. Non si può raggiungere una maggiore efficienza della Pa se non si coinvolgono i lavoratori e noi attendiamo con ansia questo primo incontro per formulare un’agenda senza pregiudizi. Non abbiamo mai difeso i cosiddetti ‘furbetti del cartellino’ ma le misure per combattere il fenomeno dell’assenteismo ci sono sempre state e bisogna evitare di montare una campagna per colpire indiscriminatamente il pubblico impiego. Noi siamo chiusi solo alla propaganda e alla denigrazione dei dipendenti pubblici”.
Ignazio Ganga, segretario confederale della Cisl, ha detto: “Abbiamo ampie aspettative dal governo che parte, bisogna iniziare un confronto che porti ad aprire in autunno la nuova stagione contrattuale ma bisogna discutere di risorse per i contratti affinché vengano stanziate nella prossima legge di stabilità perché, nel Def, che è stato predisposto dalla Commissione speciale, (prima dell’insediamento del governo), è stata accolta solo l’indennità di vacanza contrattuale. E questo ci preoccupa. Il ministro poi ha dato un primo segnale sulla volontà di sbloccare il turn over al 100%, un buon punto di partenza per combattere il precariato. Tra le varie richieste che verranno formulate dal sindacato all’incontro la chiusura dei contratti della dirigenza, dare seguito a meccanismi premiali e investimenti seri per la digitalizzazione della Pa. Inoltre, per la Cisl, servono innovazione e formazione del capitale umano”.
Antonio Foccillo, segretario confederale della Uil, ha indicato i seguenti temi per il prossimo incontro con il ministro Giulia Bongiorno: “L’età avanzata della pubblica amministrazione, la stabilizzazione dei precari, la digitalizzazione, oltre naturalmente ai nuovi contratti visto che quelli appena rinnovati scadono il 31 dicembre 2018. Ma non solo, investimenti in formazione, valorizzazione del personale e dei dirigenti. Sono questi i veri nodi da sciogliere nell’ottica di un rilancio della PA piuttosto che irrigidire i controlli contro i ‘fannulloni e i furbetti del cartellino con le impronte digitali’ come annunciato dal ministro, dal momento che ci sono già i tornelli e le norme per il licenziamento immediato”.
Mentre sta per aprirsi un nuovo tavolo negoziale per la PA, l’anno scolastico sta per concludersi e con lui anche il termine entro il quale spendere i 500 euro del bonus insegnanti che il MIUR accredita ogni anno sulla piattaforma online. L’anno scolastico, infatti, terminerà ufficialmente il 31 di agosto, mentre il giorno successivo avrà inizio quello 2018-2019. Ci si chiede che fine farà quella parte del bonus che gli insegnanti non spenderanno entro la suddetta data. Ad esempio c’è chi consiglia di spendere tutti i 500 euro entro la scadenza del 31 agosto 2018, così da non rischiare di perdere quanto spetta di diritto ai docenti di ruolo nelle scuole pubbliche. Al momento non c’è alcun rischio che ciò avvenga poiché, come si legge del DPCM del 28 novembre 2016, dopo la scadenza la parte di bonus non spesa non viene persa poiché viene accreditata nuovamente nel borsellino elettronico della Carta del Docente insieme ai 500 euro riconosciuti con il nuovo anno.
Non significa, però, che il bonus insegnanti può essere cumulato all’infinito. Nello stesso decreto, infatti, viene stabilito che questo va speso entro un anno dalla scadenza. Di conseguenza il 31 agosto 2018 sarà l’ultimo giorno utile per spendere quanto eventualmente avete conservato del bonus docenti dello scorso anno. Per quello del 2017-2018, invece, l’ultimo giorno utile coincide con il 31 agosto 2019. Quanto appena detto naturalmente vale in caso di legislazione invariata. Il MIUR, infatti, in questi giorni potrebbe decidere diversamente approvando un nuovo decreto che, in sostituzione di quello precedente, modifichi la data di scadenza del contributo accreditato quest’anno. In assenza di ciò, quindi, gli insegnanti di ruolo non dovranno affrettarsi a spendere tutto il bonus entro la fine di agosto, visto che questo verrà riaccreditato sulla Carta del Docente insieme al bonus riconosciuto per il 2018-2019.
Nel frattempo, Matteo Salvini, intervistato dal ‘Corriere della Sera’, ha detto: “Ci hanno eletto per cambiare, se gli italiani avessero voluto proseguire sulla linea di Monti, Letta, Padoan, Renzi e Gentiloni avrebbero votato in modo diverso. Cercheremo di cambiare anche alcuni numeri scelti a tavolino a Bruxelles, che molti paesi Ue ignorano bellamente. Noi metteremo al centro la crescita e la pace fiscale, che ti porta soldi e non li porta via, e ti consente di avviare la flat tax. E poi la riforma delle pensioni per aprire il mercato ai giovani, che va fatta a prescindere dai numeri di Bruxelles. Di sicuro la manovra di autunno sarà diversa rispetto a quella degli ultimi anni, e daremo le prime e significative risposte sulla riduzione delle tasse”.
Sarebbe questa la ricetta rivoluzionaria di Matteo Salvini e del governo Conte. Una ricetta dipendente unicamente dalle maggiori entrate che arriverebbero dalla crescita economica e dalla pace fiscale. Ma, se la crescita economica non ci sarà nella misura sperata per effetto dei dazi e per la fine del Quoting Easy della Bce, chi pagherà il conto, considerato che neanche la pace fiscale dà entrate certe?
Salvatore Rondello